Menu principale:
ALGERIA |
La ventiduesima edizione dei campionati del mondo di calcio, svoltasi in Qatar nell’inverno del 2022, fu fin da subito avvolta da pesanti critiche più o meno giustificate ai danni del paese arabo, accusato di corruzione e di non rispettare i diritti umani verso i propri cittadini e i lavoratori impiegati nella costruzione degli stadi. Fu invece uno dei mondiali meglio organizzati della storia, e questo diede molto fastidio ai paesi occidentali che si opposero alla scelta della sede qatariota fin dal primo momento. Il mondiale fu assegnato dalla FIFA al paese arabo nel dicembre del 2010, vi erano altri pretendenti, come Giappone, Stati Uniti e Australia che successivamente ritirarono la candidatura, rimase solo la Corea del Sud in lizza ma la quale non ottenne abbastanza voti. Il torneo si svolse in sette impianti futuristici tutti dotati di aria condizionata e sistemi iper-
ARABIA SAUDITA 2022
Il mondiale di calcio "quasi casalingo" per l’Arabia Saudita iniziò con il botto, gli sceicchi vinsero sorprendentemente la partita d'esordio contro l’Argentina per 2 a 1. La squadra saudita ebbe il merito di aver messo in pratica un catenaccio estremo e una tattica atta a distruggere le trame del gioco sudamericano, tuttavia onore ai vincitori. La squadra araba sostenuta da migliaia di tifosi giunti dalla vicina e sabbiosa patria realizzò le reti della vittoria con Saleh Al Shehri e Salem Al Dawsari due reti di gran fattura. Nella seconda partita accade quello che non ci si aspetta, di fronte alla gracile Polonia ecco emergere la vera Arabia Saudita, sterile, confusionaria e sfortunata sotto porta, la squadra mediorientale dominò atleticamente la gara, ben 16 tiri verso Szczesny però nessuno nello specchio di porta, la pochezza degli attaccanti la fece da padrona, i sauditi sbagliano anche un calcio di rigore, mentre agli avversari bastarono due veloci contropiedi per tagliare la burrosa difesa saudita, la Polonia vinse 2 a 0. Nella terza gara del girone, dopo quello che si vide contro Argentina e la Polonia, l’Arabia Saudita scese in campo da favorita contro il Messico, la squadra araba partì molto bene, ma venne presa di mira dall’arbitro inglese Michael Oliver che fischiò praticamente sempre a favore dei messicani contribuendo a penalizzare la squadra araba che, tuttavia nel 2 a 1 finale per la Tricolor riuscì a segnare con Al Dawsari la rete che condannò i messicani all’eliminazione per differenza reti. Per l'Arabia l’esperienza del sesto mondiale terminò in anticipo a quando si era sperato dopo l’avvincente vittoria contro l’Argentina di Messi.
ARGENTINA 2022
Dopo un lungo cammino di qualificazione dove la squadra argentina arriva seconda dietro il Brasile, nessuno poteva pensare di iniziare nel peggiore dei modi il proprio mondiale, sconfitta per 2 a 1 dall’Arabia Saudita ebbe molto da recriminare contro la terna arbitrale e il VAR che in quell’occasione annullò ai sudamericani ben tre reti per quasi impercettibili fuorigioco. In campo, tuttavia, c’è solo la squadra argentina, che può lagnarsi per la sterilità del suo reparto offensivo: venne punita oltre misura da un Arabia Saudita baciata dalla dea bendata, per la cronaca la rete dei sudamericani venne messa a segno da Leo Messi su calcio di rigore. Se con l’Arabia Saudita l’albiceleste diede una brutta impressione contro il Messico mise in mostra tutta la sua grandezza e potenza, vince per 2 a 0 con una rete di Messi che segno così il suo ottavo gol ai mondiali raggiungendo Diego Armando Maradona e Guillermo Stabile, l’altra rete è stata realizzata da Enzo Fernandez, appena entrato in campo, il più giovane argentino, meno di 21 anni, a segnare una rete mundial. La vera Argentina è tornata, dopo le prime due prestazioni sottotono, contro la Polonia giocò una partita convincente vincendo per 2 a 0, risultato necessario e sufficiente "biscotto" a far passare entrambe le squadre agli ottavi di finale, per l’albiceleste vanno a segno Macallister ed Alvarez. Agli Ottavi l’avversario dell’Argentina non è certo uno di quelli che fanno tremare le gambe, il 3 dicembre ad attendere l’albiceleste all’Ahmed bin Ali Stadium vi era l’Australia che tuttavia si era ben comportata nelle gare precedenti, fanno tutto gli argentini, segnano a loro favore due reti con Messi e Julian Alvarez e realizzano anche l’autorete con Enzo Fernandez per i Socceroos. Ai quarti di finale c’è l’Olanda di Van Gaal a sbarrare la strada ai sudamericani, che passarono in vantaggio di due reti con Molina e il solito Messi per poi farsi raggiungere a tempo scaduto dagli Oranje con due splendide reti di Wout Weghorst attaccante del Burnley, Ai rigori la spunterà l’albiceleste per 4 a 3 conquistando questa volta un’immeritata semifinale. Il vero protagonista tuttavia, fu l’arbitro spagnolo Mateu Lahoz, che permise di tutto agli argentini, tra cui un fallo criminale di Paredes sull’olandese Nathan Aké, il direttore di gara fischiò a senso unico in favore degli argentini e stabilì un record mondiale di ben 18 ammonizioni in una partita, permette ignobili sfottò verso gli olandesi sconfitti e una pallonata di Messi verso l’allenatore olandese Van Gaal, a fine gara verrà sospeso dalla FIFA ma, oramai il danno è fatto. In semifinale contro la Croazia gli argentini esibiscono il comportamento di chi sà di essere il più forte, insolenza e arroganza oltre alla classe dei suoi interpreti, la partita non ha storia, troppo superiori i sudamericani che conquistano la finale con un secco 3 a 0, gli autori sono sempre gli stessi, Leo Messi e una doppietta di Julian Alvarez. Il 18 dicembre è la Francia campione del mondo uscente l’ultimo ostacolo per alzare la coppa al cielo come avevano fatto Passarella nel 1978 e Maradona nel 1986 È stato il Mondiale dell’Argentina, è stato il Mondiale di Lionel Messi: Pulce decisiva anche in finale, con una doppietta e un rigore segnato dopo il 3-
AUSTRALIA 2022
Il lungo cammino della squadra australiana per i mondiali del Qatar iniziò il 10 settembre del 2019 in Kuwait contro la nazionale dei cammelli. I socceroos inseriti nel gruppo preliminare B dove vinsero 8 partite su 8, a Kuwait City si imposero con un perentorio 3 a 0, anche i seguenti incontri contro il Nepal 5 a 0 e contro la Cina Taipei 7 a 1 furono solo delle formalità che, spianarono la strada verso il deserto di Doha. L’unico incontro in cui l’Australia trovò un avversario "ostico" fu quello con la Giordania dove gli oceanici si imposero con uno tiratissimo 1 a 0. Le gare di ritorno che si giocarono tutte nella capitale kuwaitiana non fecero che ribadire lo strapotere australiano: ennesimo 3 a 0 al Kuwait, 5 a 1 alla nazionale di Taiwan, solo 3 a 0 al Nepal e altra vittoria di misura per 1 a 0 contro la Giordania. La fase successiva di qualificazione fu molto più faticosa, inserita nel girone B con Arabia Saudita, Giappone, Vietnam, Cina e Oman giunse terza e per staccare il pass per il torneo iridato dovette affrontare lo spareggio continentale contro gli Emirati Uniti ed accedere cosi alla fase finale per il barrage intercontinentale di qualificazione. Nelle gare di andata del secondo round robin, l’Australia sconfisse la Cina per 3 a 0, il Vietnam per 1 a 0, l’Oman per 3 a 1, mentre rimediò una sconfitta per 3 a 1 a Saitama contro il Giappone e colse un pareggio interno per 0 a 0 contro l’Arabia Saudita. Al ritorno i socceroos non andarono oltre l’1 a 1 con la Cina, vinsero largamente 4 a 0 contro il Vietnam, un altro stentato pareggio per 2 a 2 contro l’Oman e due disastrose sconfitte contro Giappone e Arabia Saudita che fecero precipitare la formazione oceanica al terzo posto costringendola ad affrontare gli E.A.U in uno spareggio dentro/fuori. Il match si giocò in campo neutro, in Qatar ad Al Rayyan, l’Australia si impose per 2 a 1 con le reti di Irvine del Sankt Pauli e Hrustic dell’Hellas Verona, la rete della bandiera per gli emirati fu realizzata da Caio Canedo giocatore brasiliano naturalizzato emiratino. Superato lo spareggio continentale l’Australia per giungere al mondiale dovette affrontare lo spareggio interzona contro il Perù sempre allo stadio qatariota di Al Rayyan, la partita termino dopo i tempi supplementari sullo 0 a 0 e per decretare un vincitore furono necessari i tiri dal dischetto, gli australiani si imposero per 5 a 4 grazie agli errori di due tiratori peruviani che letteralmente regalarono il pass per il prossimo mondiale ai canguri di Adelaide.In Qatar l’Australia venne inserita nel gruppo D con Francia, Danimarca e Tunisia. Nella prima gara del 22 novembre ad Al Wakrah per circa mezzora l’Australia mise paura ai campioni del mondo uscenti, passando addirittura in vantaggio con una rete di Alexander Goodwin al 7° minuto, poi davanti allo strapotere francese fu costretta ad alzare bandiera bianca contro una squadra stellare, vinse la Francia per 4 a 1. Nella seconda partita del girone l’Australia affrontò la Tunisia contro la quale vinse per 1 a 0 nonostante, siano stati i nordafricani a proporre la maggior parte del gioco, bastò attendere il momento giusto per il guizzo vincente di Thomas Duke, attaccante del Machida Zelvia seconda divisione giapponese che, di testa insaccò la palla alle spalle del portiere tunisino Aymen Dahmen. La sfida del 30 novembre fu quella decisiva per le sorti del passaggio alla fase successiva, l’Australia affrontò la Danimarca, contro cuisi impose per 1 a 0 grazie ad una rete di Mathew Leckie il risultato fu sufficiente per approdare agli ottavi di finale dove affrontarono la ben più ostica Argentina. Pensare di far festa contro i sudamericani è davvero un’utopia, ma se si pensa a quello che è successo nella partita degli argentini contro l’Arabia Saudita, nulla vieta di sognare cose impossibili. L’Argentina infatti vinse abbastanza agevolmente per 2 a 1 mandando in frantumi i sogni degli australiani, che fecero ritorno a casa ampiamente soddisfatti del loro mondiale qatarino dove affrontarono campioni uscenti e campioni futuri.
BELGIO 2022
Il cammino di qualificazione al mondiale per il Belgio fu molto agevole, testa di serie del gruppo europeo "E" terminò il proprio round robin senza subire alcuna sconfitta. L’avversario più ostico poteva essere il Galles, contro i quali, i Diavoli Rossi vinsero la partita d’apertura a Lovanio per 3 a 1, un piccolo intoppo ci fu il 27 marzo del 2021 a Praga contro la Repubblica Ceca che costrinse il Belgio ad impattare la gara per 1 a 1. Successivamente iniziò un filotto di vittorie: 8 a 0 contro la Bielorussia, 5 a 2 con l’Estonia, 3 a 0 contro la Cechia a Bruxelles, 1 a 0 nel ritorno di Minsk con la Bielorussia, ennesima vittoria per 3 a 1 con l’Estonia. Nell’ultima partita a qualificazione pienamente conquistata, un pareggio per 1 a 1 a Cardiff contro il Galles. Il Belgio giunge al mondiale come una delle principali favorite della manifestazione. La prima gara per i Diavoli Rossi è un incontro inedito, per la prima volta Belgio e Canada si affrontano ad un mondiale, i fiamminghi vincono per 1 a 0 con il minimo sforzo, senza mai premere sull’acceleratore, bastò un solo tiro in porta del congolese Michy Batshuayi per cogliere la posta piena. Nel proseguo della gara il Belgio incredibilmente subì l’iniziativa e l’agonismo dei canadesi, ci penseranno il portiere Courtois e il vergognoso arbitro zambiano Janny Sikazwe a salvare capra e cavoli. Probabilmente il Belgio pensava di fare con il Marocco la stessa partita di contenimento fatta contro il Canada, massimo risultato con il minimo sforzo, in previsione di un lungo cammino, invece contro i magrebini si videro tutte le difficoltà della squadra belga, pesano gli anni, oramai non tutti gli interpretiin maglia rossonera sono in verde età. Nonostante uno sterile possesso palla il Belgio non fece vedere altro, il Marocco ne approfittò infliggendo un’amara sconfitta per 2 a 0 ai superbi fiamminghi. Nella terza partita del gruppo "F" il 1° dicembre contro la Croazia fu subito uno spareggio dentro o fuori, per accedere agli ottavi i Diavoli Rossi sono costretti alla vittoria. La gara terminò 0a 0 che, non fu sufficiente per i belgi per passare il turno.Increduli e amareggiati di come sono andate le cose al mondiale in cui era considerata una delle squadre presunte per la vittoria finale. Ai fiamminghi non restò che leccarsi le ferite di una generazione che pare aver già dato il meglio di sé, ora bisogna ricostruire.
BRASILE 2022
Il percorso che porterà il Brasile sino alle dune di Doha è stato uno dei più lunghi della storia delle qualificazioni, i brasiliani dovettero disputare, come tutte le altre squadre sudamericane ben diciotto partite, anzi diciassette perché Brasile Argentina prevista nel marzo del 2021, venne rinviata al settembre successivo a causa della pandemia di Covid-
CAMERUN 2022
Il Camerun giunge ai mondiali per l’ottava volta, per ora è la squadra africana con il maggior numero di partecipazioni iridate, seguita da Nigeria, Tunisia e Marocco con sei. In Qatar ci arriva vincendo il gruppo "D" di qualificazione africana. Nella prima gara vince a Younde per 2 a 0 contro il Malawi, a seguire giunge una sconfitta in trasferta contro la Costa d’Avorio per 1 a 0. Il match casalingo di Douala lo vide trionfare per 3 a 1 con il Mozambico, la partita di ritorno contro i Mozambicani si giocò in campo neutro a Tangeri e anche in questa occasione i Leoni Indomabili trionfarono 1 a 0. Anche la partita esterna contro il Malawi si svolte in campo neutro questa volta a Joannesburg in Sudafrica e anche in questa occasione il Camerun si impose per 4 reti a 0. Nella partita decisiva del 4 novembre a Douala contro la Costa d’Avorio il Camerun vinse per 1 a 0 con una rete del francese naturalizzato Toko Ekambi attaccante del Rennes. Negli incontri di barrage di fine marzo 2022, il Camerun dovette affrontare l’Algeria, nel primo incontro casalingo di Douala i Leoni vennero sconfitti per 1 a 0 da una rete dell’algerino Slimani. Quando le speranze sembravano oramai al lumicino, i Leoni scesero in campo quattro giorni più tardi a Bilda con il coltello fra i denti, in quest’occasione il Camerun riuscì a riequilibrare la gara con una rete di Choupo-
CANADA 2022
Seconda presenza iridata per i nordamericani che avevano già partecipato nel lontano 1986 in Messico. Giungono al torneo asiatico grazie ad una facile qualificazione. Inseriti durante la prima fase nel gruppo B con Suriname, Bermuda, Aruba e Isole Cayman vincono tutte le partite segnando 27 reti e subendone una sola per piede del bermudiano Sinclair Crichlow. Nella seconda fase batte Haiti, 1 a 0 in trasferta e 3 a 0 a Bridgeview. Nella terza e ultima fase vince il girone con 28 punti trionfando in 8 partite, pareggiandone 4 e perdendone solo 2; avversarie dei canadesi sono: Messico, Stati Uniti, Costarica, Honduras, Giamaica ad El Salvador. Ai mondiali la squadra nordamericana fa poco più di una comparsata, perdendo tutti e tre gli incontri del girone eliminatorio. Nella gara d’esordio, tuttavia, diedero del filo da torcere al Belgio che vince con il minimo scarto per 1 a 0. A seguire subirono un sonoro 4 a 1 dalla Croazia ed infine venne sconfitto dal Marocco per 2 a 1, ma ancora non si sapeva che le ultime due avversarie saranno la terza e quarta del Mondiale. L’unica rete segnata dai canadesi è per mezzo di Alphonso Boyle Davies attaccante del Bayer Monaco contro la Croazia, mentre,quella realizzata con il Marocco è stata un’autorete. Il Canada torna a casa immediatamente dopo il primo turno con un saluto di arrivederci a presto visto che, è già qualificato come paese anfitrione del prossimo torneo iridato.
COREA DEL SUD 2022
Inserita nell’ultimo girone della fase eliminatoria, la Corea del Sud riesce ad ottenere il pass per gli ottavi di finale, più per il demerito di Uruguay e Ghana anziché per i propri meriti. Per gli asiatici è l’undicesima partecipazione, la decima consecutiva ad un mondiale. Si qualifica al Mondiale iniziando direttamente dalla seconda fase, dove inserita nel gruppo H continentale, affronterà: Libano, Turkmenistan, Sry Lanka e Corea del Nord quest’ultima successivamente si ritirerà dalle qualificazioni. Vince 5 partite pareggiandone una contro il Libano, in realtà impatto per 0 a 0 anche contro i cugini della Corea del Nord prima del loro ritiro. Nel girone finale giunse seconda alle spalle dell’Iran, posizione che tuttavia gli consentì la qualificazione diretta. Vinse contro Libano, Siria, Emirati Arabi, Iraq e Iran pareggiò con l’Iraq e Iran nelle gare di ritorno e subì l’unica sconfitta per mano degli Emirati Arabi in trasferta a qualificazione già acquisita. In Qatar esordisce il 24 novembre con un pareggio a reti inviolate contro l’Uruguay, poi viene sconfitta per 3 a 2 dal Ghana ma, si aggiudica la più insperata delle vittorie per 2 a 1 contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Una vittoria e un pareggio permisero ai coreani di passare al turno successivo dove affrontarono il ben più temibile Brasile dal quale fu sconfitto 4 a 1, facendo così ritorno a casa consapevoli di aver raccolto di più di ciò che meritavano.
COSTA RICA 2022
A volte ci si domanda il perché certe squadre giungono ad una competizione iridata, la Costa Rica è una di queste, nonostante contro la Germania abbia messo paura ai teutoni con i quali ha condiviso l’immediata eliminazione al turno preliminare. Inserita nel gruppo E debutta il 23 novembre a Doha contro la Spagna mettendo in scena un’esibizione a dir poco imbarazzante, venendo sconfitta per 7 a 0. La pochezza tecnica della squadra centroamericana fa mal sperare per il proseguo del loro cammino, invece quando meno te lo aspetti accade l’imprevisto. Il 27 novembre fanno quello che non avresti mai pensato, riescono a battere per 1 a 0 il Giappone mettendo in mostra un gioco davvero mediocre e ordinario, solo la dea bendata mette la palla sullo sgraziato piede di Fuller che a giro insacca alle spalle dell’incolpevole portiere nipponico Gonda. Le cose migliori i costaricani le fanno vedere con ciò che fù della Mannschaft nonostante la sconfitta per 4 a 2. Dopo essere andati in svantaggio i centroamericani riuscirono a ribaltare il risultato, e una volta soddisfatti di ciò ritornarono nella loro imbarazzante mediocrità. Usciti di scena al primo turno ci si chiede cosa ci fanno certi attori sul palcoscenico del calcio mondiale.
CROAZIA 2022
Quando si parla di Croazia oramai si è certi che si sta parlando di una compagine di primissimo livello mondiale, giunti nel deserto arabo da vice-
DANIMARCA 2022
Dopo otto anni di assenza l’El Salvador ritornò ai mondiali di calcio qualificandosi grazie al secondo posto ottenuto al Campionato CONCACAF 1981, precursore dell’odierna Gold Cup centroamericana che, metteva a disposizione due posti iridati per le partecipanti della coppa continentale in cui la nazionale salvadoregna arrivò sorprendentemente seconda ai danni del Messico. La squadra di El Salvador o meglio conosciuta come la "Selecta" giunse ai Mondiali durante un periodo molto travagliato per il paese, una feroce guerra civile si combatteva da circa due anni. Le forze dell’esercito regolare sostenute dal governo statunitense e il Fronte Farabundo Martì per la Liberazione Nazionale si affrontano in una sanguinosa lotta senza quartiere. La federazione calcistica del Paese centroamericano era disseminata da funzionari corrotti che vedevano nella nazionale e nella qualificazione al Mondiale più un’opportunità di lucro che di un traguardo sportivo. Il cammino dei ragazzi de la Selecta, trascinati fino a quel momento da un certo Magico Gonzalez, iniziò subito in salita: Il viaggio verso l’Europa fu un’odissea di scali e ritardi: la nazionale impiegò più di due giorni per arrivare ad Alicante. Qui ad attenderli c’era un pullman con i colori del Messico: probabilmente gli organizzatori, vista la situazione in patria, non credevano che i salvadoregni alla fine avrebbero partecipato. I problemi legati all’organizzazione si fecero subito vedere, la federazione portò solamente venti giocatori, adducendo come scusa l’elevato costo della trasferta intercontinentale. In realtà molti funzionari portarono in Europa le proprie famiglie, anziché i giocatori. Come se non bastasse, i responsabili della squadra salvadoregna si resero conto che delle sette mute ufficiali che l’Adidas aveva inviato alla nazionale ne erano sparite ben quattro, oltre a tutti i venticinque palloni Tango. Rimasti senza palloni dovettero chiederli in prestito all’Ungheria. I ragazzi centroamericani non riuscirono nemmeno a prepararsi tatticamente, non conoscevano nessun avversario europeo, visto che la federazione mesi prima aveva rifiutato di fare una tournée in Europa a discapito di una molto più lucrosa in centro e sud America. La prima partita della Selecta avvenne il 15 giugno 1982 allo stadio Martinez Valero di Elche, gli ignari spettatori non sanno che assisteranno ad uno degli spettacoli più celebri del calcio mondiale. Nonostante la stella in campo fosse Jorge Alberto Gonzalez Barilla meglio noto con il nomignolo di "Magico Gonzalez" un giocatore dal talento straordinario e di una velocità impressionate, lo stesso Maradona definirà il salvadoregno più forte di lui stesso <<un giocatore di un'altra galassia>>. El Magico era davvero un grandissimo fuoriclasse, peccato che la sua abilità in campo si contrapponeva alla vita privata, sregolata e senza freni al limite di ogni eccesso, lo avesse fortemente penalizzato nella carriera, in Europa giocò nel Cadice dove ancora si ricordano delle funamboliche giocate del campione venuto dal Centro america. La partita contro l’Ungheria si rivelò un vero tiro a segno, il povero portiere salvadoregno Luis Ricardo Guevara Mora dovrà raccogliere per ben dieci volte il pallone dal fondo della rete. Mora aveva appena compiuto vent’anni fece dell'agilità il piatto forte della casa: merito delle esperienze maturate nel baseball e nel basket, ma quel giorno passerà alla storia come il portiere che prese più goal ad una partita dei Mondiali, record ancora imbattuto. Mora diventa lo zimbello del Mundial. Fa peggio di un altro collega entrato nella storia dalla parte sbagliata: il sudcoreano Hong Dook-
FRANCIA 1982
GERMANIA OVEST 1982
La Germania Ovest giunse al Mondiale spagnolo vincendo il girone "1" di qualificazione europea. Il percorso dei tedeschi iniziò con una vittoria a Sofia per 3 a 1 contro la Bulgaria, continuò con un 2 a 0 a Tirana contro l’Albania, proseguì battendo l’Austria per 2 a 0 ad Amburgo, e a seguire le vittorie in Finlandia per 4 a 0 e 7 a 1 nel ritorno di Bochum, un'altra vittoria a Vienna per 3 a 1 a chiudere in bellezza con due roboanti successi a domicilio contro Albania 8 a 0 e Bulgaria 4 a 0. Un percorso perfetto il quale non fece altro che proiettare la Germania tra le favorite per la vittoria finale. In Spagna, la Germania Ovest incontrò nuovamente l’Austria per scrivere una delle pagine più tristi dei Mondiali di calcio, quella che passera alla storia come la "Vergogna di Gijon", ma andiamo con ordine. Il 16 giugno al Molinon di Gijon accade quello che non ti aspetti, l’esordiente Algeria, del C.T. francese Rachid Mekloufi sconfisse per 2 a 1 la blasonata Germania, reti di Rabah Madjer e Lakhdar Belloumi il quale rispose un solo minuto dopo al pareggio di Rummenigge. Era la prima volta che una squadra africana aveva la meglio su una compagine europea ad un Mondiale. Il 20 giugno contro il Cile, la Germania Occidentale pareva essersi ripresa dalla sconfitta con i nord-
HONDURAS 1982
Andare per la prima volta ad un Mondiale in compagnia degli odiati cugini di El Salvador non era molto apprezzato dalla federazione honduregna, tuttavia, era l’occasione di dimostrasi migliori degli odiati vicini di casa, e così avvenne. L’Honduras giunse in Spagna dopo aver vinto il campionato CONCACAF 1981 giocato a Tegucigalpa dove ottenne 5 vittorie e 2 pareggi. Al Mondiale i centroamericani esordirono il 16 giugno a Valencia contro i padroni di casa della Spagna, l’Honduras giocò una partita splendida andarono addirittura in vantaggio con Ramon Zelaya, ma purtroppo come nelle tristi storie, l’arbitro argentino Ithurralde si inventò a cinque minuti dalla fine un vergognoso calcio di rigore a favore della Spagna e realizzato da Lopez Ufarte, il risultato finale fu 1 a 1 ma l’Honduras fu il vincitore morale del match. Anche la seconda partita contro l’Irlanda del Nord l’Honduras gioco una brillante gara terminata anche questa volta con un pareggio per 1 a 1 passati in svantaggio per il piede di Armstrong riuscirono a pareggiare con l’attaccante del Platense Antonio Eduardo Laing. Nell’ultima gara del girone alla Romareda contro la Jugoslavia bastava un pareggio per essere sicuri di passare il turno, per tutta la partita l’Honduras si difese molto bene, ma ad un minuto dalla fine uno sciagurato fallo di Villegas in piena area di rigore franò sull’attaccante jugoslavo Milos Sestic. Calcio di rigore questa volta netto decretato dall’direttore di gara cileno Castro e realizzato da Vladimir Petrovic infranse i sogni di un intera nazione. Al termine della gara rimangono in mente le lacrime del portiere Julio Cesar Arzù che fecero il giro del mondo, mentre il pubblico di Saragozza urlava "Honduras Honduras". L’Honduras usciva immeritatamente dal Mondiale ma fu certamente la squadra che espresse il miglior gioco del girone, in patria ad accoglierli migliaia di tifosi che li portarono in trionfo come se avessero vinto loro il Mundial.
INGHILTERRA 1982
IRLANDA DEL NORD 1982
ITALIA 1982
JUGOSLAVIA 1982
Dalla Nazionale jugoslava ci si aspettava sempre di veder sbocciare l’enorme talento dei propri giocatori e finalmente vincere qualcosa di importante, ma, anche in questa occasione i tifosi slavi rimasero delusi, in questa occasione a sbarrare la strada alla squadra balcanica ci fu una sorprendente Irlanda del Nord. La Jugoslavia si qualificò al Mondiale vincendo il gruppo "5" di qualificazione con un punto di vantaggio sugli azzurri di Enzo Bearzot. I Plavi vinsero sei partite, ne pareggiarono una e furono sconfitti una sola volta dall’Italia al Comunale di Torino. Le vittorie furono nel girone di andata ai danni della Danimarca per 2 a 1, della Grecia per 5 a 1, del Lussemburgo per 5 a 0, nel ritorno vinse ancora in Grecia per 2 a 1, travolse nuovamente il Lussemburgo ancora per 5 a 0 e si impose per 2 a 1 a Copenhagen, mentre l’unico pareggio fu contro gli azzurri con cui impattarono per 1 a 1 a Belgrado. Al Mondiale la Jugoslavia fu sorteggiata in un girone all’apparenza abbordabile con la Spagna padrona di casa, l’esordiente Honduras e l’Irlanda del Nord che fino ad allora aveva partecipato una sola volta al torneo iridato nel 1958 in Svezia, ai danni degli azzurri di Alfredo Foni. Nella prima partita la Jugoslavia affronto i verdi della Nord Irlanda contro la quale non andò oltre lo 0 a 0, non per demerito ma per il sorprendente vigore degli irlandesi guidati dal giovanissimo Norman Whiteside. Il 20 giugno gli slavi vennero immeritatamente sconfitti per 2 a 1 dalla Spagna grazie ad un mastodontico errore dell’arbitro danese Lund Sorensen. I Plavi passarono in vantaggio al 10° minuto con un fantastico colpo di testa in corsa di Ivan Gudelj, prontamente raggiunto da un calcio di rigore quattro minuti più tardi realizzato da Juanito per un fallo commesso dal difensore croato Velimir Zajec su Miguel Angel Alonso nettamente fuori dall’area di rigore. Il goal della vittoria spagnola fu siglato dal valenzano Gil Saura. Con un solo punto, dopo due partite la situazione della Jugoslavia era già potenzialmente compromessa tuttavia, le speranze non erano del tutto perse. La vittoria per 1 a 0 contro l’Honduras riaccese le aspettative della Jugoslavia, ma la formula incomprensibile del Mondiale, con la partita tra Spagna e Irlanda che venne giocata il giorno successivo già a conoscenza del risultato della Jugoslavia permise alle due squadre di gestire la situazione e passare entrambe al secondo turno, non l’hanno chiamata per cautela la "Vergogna di Valencia".
KUWAIT 1982
Quella del 1982 fu, per ora, la sola e unica partecipazione del Kuwait ai campionati del mondo, ma questa presenza rimarrà alla storia come una delle più curiose del calcio mondiale. Da poco ottenuta l'indipendenza dall'Impero britannico, il 19 giugno 1961, nel Kuwait, uno dei più piccoli stati dell’Asia, retto da una monarchia costituzionale, gli sceicchi in quegli anni, grazie ai proventi del petrolio avviarono a partire dagli anni Sessanta un processo di modernizzazione che coinvolse tutti i settori della sfera pubblica, fra questi il calcio. Grazie agli investimenti degli emiri, la nazionale del Kuwait iniziò un'escalation di risultati positivi che conobbe il suo punto più alto tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta. Dopo essersi aggiudicato quattro edizioni della Coppa delle Nazioni del Golfo (1970, 1972, 1974 e 1976), nel 1976 con allenatore il brasiliano Mario Zagallo, giunge secondo nella Coppa d'Asia, perdendo per 1 a 0 la finale contro l'Iran padrone di casa. Dopo l'addio di Zagallo, nel 1978 la federazione kuwaitiana offrì la panchina della squadra a Carlos Alberto Parreira il "dilettante" poiché non giocò mai in una squadra professionista. Qualificatosi al Mondiale un po' sorprendentemente, superò la prima fase vincendo il girone di qualificazione asiatico numero "2" giocato interamente sul suolo amico a Madinat al-
NUOVA ZELANDA 1982
Finalmente la Nuova Zelanda nel 1981 imparò a giocare con la palla rotonda. Soprannominati "All White" in contrapposizione ai cugini più celebri del rugby "All Blacks", iniziarono a partecipare alle qualificazioni mondiali solo dal 1970, fino ad allora i neozelandesi furono sempre sottomessi allo strapotere continentale dell’Australia. Più che ai Mondiali dove fece l’egregia figura di sparring partner del gruppo "6", la Nuova Zelanda fece parlare di sé durante le qualificazioni, in uno spareggio contro l’allora quotata Cina. Per raggiungere la meta spagnola il cammino della Nuova Zelanda iniziò il 25 aprile del 1981 al Mount Smart Stadium di Auckland, un impianto sprovvisto di tribune e dove gli spettatori per seguire la partita, si dovettero sedere sul prato inclinato adiacente al campo, un atmosfera davvero surreale da pionieri del calcio. Gli All-
PERU' 1982
POLONIA 1982
“L’Estate sta finendo e una generazione se ne va”, parafrasando una canzone dei Righeira in voga nei primi anni Ottanta si fa riferimento al calciatore Grzegorz Lato, infatti in lingua polacca “Lato” significa estate. Il campione polacco presente dai mondiali del 1974 ha scritto le migliori pagine del calcio polacco. Anche in Spagna la nazionale dei Biało-
SCOZIA 1982
SPAGNA 1982
UNGHERIA 1978
U.R.S.S. 1982