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“Lo strano caso del Derry City”
Durante una partita internazionale di rugby non troveremo la nazionale dell’Irlanda del Nord o la nazionale dell’Eire, ma una sola entità, l’Irlanda. Mentre in alcuni paesi le nazioni si dividono per motivi sportivi, come nel Regno Unito, dove Scozia, Galles ed Inghilterra partecipano alle competizioni sportive con squadre proprie, nell’isola di San Patrizio avviene il contrario. Questo è l’unico caso al mondo in cui due stati giocano sotto un'unica bandiera extraterritoriale. Per il rugby la divisione non esiste, non è mai esistita, cattolici e protestanti, unionisti e repubblicani tutti assieme a lottare per una sola maglia, quella dei Shamrock Greens. Anche il campionato nazionale della palla ovale non conosce frontiere, vi partecipano le squadre delle quattro provincie dell’Isola: Munster, Leinster, Connacht ed Ulster. Stessa cosa accade con il football gaelico. Non succede così per il calcio. Probabilmente una volta divenuto il principale sport nazionale, nei primi anni ’60, racchiude in se tutti i paradossi politico/sociali dell’Isola. Le tifoserie delle squadre nord’irlandesi si identificano per lo più in gruppi politicizzati. Unionisti contro repubblicani e cattolici contro protestanti. Il caso del Derry City, una delle poche squadre al mondo che partecipa ad un campionato straniero, è l’esempio di questa situazione di insofferenza religiosa e sociale. La squadra degli "Candystripes" chiamati cosi perché le loro maglie ricordano i bastoncini zuccherati "Candy Cannes", partecipa al campionato nazionale della Repubblica d’Irlanda. Già il nome della città è stato motivo di contrasto. Per gli unionisti la città si chiama Londonderry, mentre per i repubblicani semplicemente Derry. La causa del malcontento sociale risale alla mancata unificazione dell’intera isola nel 1921. In città gli scontri con i protestanti si registrarono già nel 1968 durante le proteste dei cattolici per il diritto al voto. I disordini e il caos continuarono fino agli anni ’80. Il fatto più cruento della lotta tra le due fazioni avvenne la domenica del 30 gennaio 1972, ove la città divenne famosa per il "Bloody Sunday". Evento ricordato anche, nella famosa canzone degli U2 "Sunday Bloody Sunday". Quella domenica, durante una manifestazione organizzata dai cattolici per i diritti umani a favore dei prigionieri rinchiusi nelle carceri inglesi, un gruppo di paracadutisti della Royal Air Force aprì il fuoco sulla folla, senza alcun motivo, uccidendo 14 persone. Gli inglesi non ammisero mai la loro responsabilità e cercarono di insabbiare le prove a loro sfavore. Questo non fece altro che acuire il contrasto tra i due gruppi che diede vita al "Troubles". Con questo termine si indica un anno carico di violenza con numerosi attentati commessi dal braccio armato dell’IRA contro gli unionisti Durante il governo di Margaret Thatcher, la quale manifesto sempre un comportamento ostinato verso gli irlandesi, il conflitto si trasformò in una vera e propria guerra civile che vide proprio nella cittadina di Derry il principale centro dell’opposizione cattolica. Il culmine della questione irlandese si ebbe con la morte in carcere di Bobby Sands, combattente e politico repubblicano. Solo con l’avvento di Tony Blair la tensione si attenuò, grazie alla disapprovazione dell’ostinata politica della Thatcher e di una condanna senza appello nei confronti della condotta tenuta in quella circostanza dall'esercito inglese, definita "ingiusta e ingiustificabile". Per il Derry City e i suoi tifosi questa guerra non è mai cessata e tutt’ora piuttosto che abbassarsi alla corona britannica, preferiscono ogni fine settimana emigrare all’<<estero>> per giocare in un campionato libero. Famosa è la scritta sul muro di una casa "You are now entering free Derry" che la dice lunga sulla volontà di secessione della città della Vergine "Maiden City". Il Cumann Peile Chathair Dhoire), meglio noto come Derry City, viene fondato nel 1929 e fin da subito nascono le prime diatribe sul nome, Londonderry F.C. oppure Derry City F.C. la spuntano i cattolici. In realtà nella città nordirlandese già dal 1913 era presente una squadra di calcio, il Derry Celtic F.C., che successivamente cambiò il nome con quello attuale. La prima divisa della squadra era simile a quella dell’Aston Villa, maglia granata con maniche celesti. La classica divisa palata bianca e rossa sarà utilizzata solo dal 1934 in onore della più antica squadra di calcio dello Sheffield United. Dal 1929 il Brandywell è lo stadio in cui gioca le proprie partite casalinghe. Fino al 1985 il Derry City ha giocato nel campionato Nord Irlandese della "Irish Football Association" dove vinse l’edizione 1964/65 e tre coppe nordirlandesi nel: 1949, 1954, 1964. Nel 1971 a causa dei gravi disordini che continuavano a devastare la città, i "Candystripes", per il rifiuto delle compagini avversarie di recarsi a Derry, furono costretti a trasferirsi a Coleraine, più di 50 kilometri dalla propria sede. In molti casi ai tifosi biancorossi veniva proibito di seguire la propria squadra. L’anno successivo, 1972, la Federazione nordirlandese, su suggerimento del governo inglese, escluse dal campionato il Derry che, per tredici anni giocò solo a livello amatoriale. A questo punto nel 1985, i dirigenti della squadra decisero di chiedere l’affiliazione al vicino campionato repubblicano, dove tuttora partecipa. Nel campionato dell’Eire, il Derry City ha vinto per due volte il campionato irlandese, e per cinque volte la coppa d’Irlanda. Nella stagione 1988/89 realizzo il "treble" vincendo campionato, coppa d’Irlanda e Coppa di lega. Tra i calciatori che hanno vestito la maglia del Derry City c’è una vecchia conoscenza del calcio italiano, Luther Blisset che agli inizi degli anni ’80 vestì sfortunatamente la maglia del Milan e chiuse la carriera nel ’93 con i nordirlandesi. Peter Hutton è il giocatore con più presenze nel club biancorosso con 537 partite tra il 1994 e il 2007. Mentre Jimmy Kelly è stato il miglior marcatore con 363 goal tra il 1930 e il 1951. I tifosi del Derry City sono considerati come i più calorosi di tutta l’Irlanda. Il giorno in cui la squadra fece l’esordio nel campionato irlandese ben diecimila supporters sostenerono la squadra contro il Cork City. Nel 2006, tremila tifosi raggiunsero Parigi per un incontro di Europa League. Tuttavia, anche quando gioca nel campionato nazionale i tifosi si spostano nelle varie trasferte con dei bus stracarichi all’inverosimile, messi a disposizione dal Comune. In campo europeo il Derry esordisce in coppa dei Campioni nel 1965 contro la Dinamo Bucarest, fu sconfitta per un risultato complessivo di 5 a 0. In coppa Uefa l’anno successivo riuscì ad eliminare al primo turno i norvegesi del FK Linn e al secondo round dopo aver perso per 9 a 0 contro i belgi dell’Anderlecht, si rifiuto di scendere in campo e venne estromesso a tavolino. Il Derry City, tuttavia, non è solo calcio, ma è uno status symbol della cultura popolare cittadina e cattolica. Nel mondo della musica, oltre ai già citati U2, il club è stato depositario della famosa punk band, "The Undertones", attiva tra gli anni ’70 e ’80 che oltre aver scritto l’inno della squadra "Teenager Kickers" ha raccontato con il brano singolo "My perfect Cousin" l’indissolubile connubio tra musica, calcio e subbuteo, gioco sempre presente anche tra i ragazzi irlandesi nella loro difficile adolescenza. Infatti, la copertina del disco raffigura una miniatura Subbuteo con i colori del Derry City. A parte tutto, come racconta Jonh Hume, politico laburista cattolico; il Derry City Football Club è stata la chiave di volta nella vita della comunità di Derry fin dalla sua fondazione. Nel corso della sua storia il club dei Candystripes è stato il filo conduttore tra la generazione dei giovani e quella degli anziani. Dove l’amore per la squadra e la convinzione delle idee politiche e religiose rivelano un forte legame tra i cittadini. La storia del club si intreccia con quella della sua città. Derry ha visto la lotta, l'emarginazione, la disperazione, il rinnovamento e la rinascita. L'orgoglio delle persone si riflette con l’orgoglio del club e del paese. Oggi, la squadra, come la popolazione, guarda al futuro con grande speranza. Per tutti i suoi successi, il Derry City non sarebbe nulla senza le persone della sua città.
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